Regioni contro l’Aifa. “Perché non ha fatto ricorso dopo le sentenze del Tar Lazio sul pay back? Persi 400 mln nel 2013”. Dubbi anche su gestione dei nuovi farmaci contro l’epatite C

Regioni contro l’Aifa. “Perché non ha fatto ricorso dopo le sentenze del Tar Lazio sul pay back? Persi 400 mln nel 2013”. Dubbi anche su gestione dei nuovi farmaci contro l’epatite C

Regioni contro l’Aifa. “Perché non ha fatto ricorso dopo le sentenze del Tar Lazio sul pay back? Persi 400 mln nel 2013”. Dubbi anche su gestione dei nuovi farmaci contro l’epatite C
Per le Regioni c'è infatti poca chiarezza sul prezzo dei farmaci per l’epatite: non consente di scegliere quello meno costoso per trattare più pazienti. Non è stato avviato il procedimento per il calcolo dei ripiani al 2014 per  500 milioni di euro. Questo il parere delle Regioni sul Programma di attività Aifa 2014-2015 presentato ieri in Conferenza Stato Regioni. IL PARERE DELLE REGIONI

Mancato ricorso al Consiglio di Stato contro le numerose sentenze del Tar Lazio che hanno sospeso i ripiani della farmaceutica ospedaliera e territoriale. Un’inerzia da parte dell’Aifa che si è tradotta in una perdita di introiti di circa 400 milioni di pay back per il 2013.  Non solo non è ancora stato avviato il procedimento per il calcolo dei ripiani riferito al 2014 che ammonta presumibilmente a 500 milioni di euro.
 
E non è finita qui. L’Aifa non ha fatto chiarezza sui prezzi dei farmaci per l’epatite, tanto più grave quando i farmaci in commercio sono più di uno. Non conoscendo il prezzo al netto degli sconti e dei pay back dei farmaci in commercio e a fronte di più farmaci, considerati da numerosi clinici esperti del tutto sovrapponibili, non è possibile indirizzare le scelte verso il farmaco meno costoso, scelta che consentirebbe di trattare il numero più ampio di pazienti.
 
Sono queste le criticità che le Regioni hanno evidenziato all’Agenzia italiana del farmaco nel loro parare al Programma di attività 2014 e 2015 presentato ieri in Conferenza Stato Regioni.
 
Criticità che l’Aifa deve “provvedere a rimuovere”, sottolineano le Regioni, “dal momento che è, del tutto evidente che i mancati pay back si ripercuotono negativamente sui bilanci regionali”. Anche perché è l’Aifa “il soggetto responsabile del procedimento ed è precisa responsabilità di Aifa adottare metodologie e procedure affidabili e non contestabili che mettano al riparo da contenziosi, con conseguenti mancati introiti per le Regioni e le Provincie autonome”.
Mentre per quanto riguarda i farmaci per l’epatite, le Regioni chiedono con forza ad Aifa di esprimersi sulla sovrapponibilità ed equivalenza dei farmaci in commercio per consentire di attivare gare in regime di concorrenza.
 
Ma gli “appunti” sull’attività dell’Agenzia proseguono. In particolare per le Regioni, il Piano di attività 2015 deve essere integrato alla luce degli impegni chiesti sia dalla Stabilità 2015 sia dall’Intesa Stato Regioni del 2 luglio che ha decretato i tagli per la sanità.
 
Per questo le Regioni chiedono:
– la conclusione delle procedure di rinegoziazione con le aziende farmaceutiche per la riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Ssn nell’ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili, individuati sulla base dei dati Osmed 2014;
– la rinegoziazione in riduzione con le aziende farmaceutiche del prezzo dei medicinali biotecnologici alla scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare , anche in assenza di una concomitante negoziazione del prezzo per un medicinale biosimilare o terapeuticamente assimilabile;
– la rinegoziazione in riduzione dei prezzi dei medicinali soggetti a rimborsabilità condizionata quando i benefici rilevati nell’ambito dei Registri di monitoraggio Aifa dopo due anni dalla commercializzazione risultino inferiori rispetto a quelli attesi.
 
 

31 Luglio 2015

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